| La mia fiction. Spero piaccia.
Nonostante fosse agosto, c'era un freddo pungente nel bosco in quella notte di luna piena. Era vestito leggero e gli sembrava che mille aghi gli pungessero la pelle. Non sapeva perché era uscito dalla sua abitazione per recarsi lì in quella notte d'estate. Era come se una forza oscura l'avesse strappato dai suoi sogni per portarlo lì, in quel piccolo laghetto illuminato dalla luce lunare. Senza pensarci si svestì, e si tuffo nella piccola pozza d'acqua. L'acqua era gelida, ma più calda di quello che si sarebbe aspettato e, pian piano, nuotando iniziava a scaldarsi. Si mise a nuotare a dorso e iniziò a pensare a ciò che era successo negli ultimi tempi: lui, ragazzo italiano, era finito a stare da sua zia paterna nella sua casa, in un bosco americano dell'Oregon, dopo che i suoi genitori erano morti tre mesi prima in un incidente d'auto, il giorno del suo compleanno. Lui si era salvato riportando la frattura di una vertebra, lo avevano operato, e adesso si ritrovava con una bella cicatrice a forma di x in fondo alla schiena, vicino all sedere. Invece i suoi, sui sedili anteriori del automobile, erano morti sul colpo. Non avrebbe mai dimenticato quel giorno, quel maledetto tir, che sbandando, si era portato via tutto il davanti della sua auto e tutto ciò a cui teneva. Ma non doveva commiserarsi, lui non aveva colpa, l'unica colpa era di quel maledetto conducente ubriaco. Uscì dal lago e si asciugò con un asciugamano che precedentemente si era portato dietro. Si stava vestendo, quando, a un certo punto, sentì un basso latrare, seguito da un ululato. Non sapeva se a Oregon ci fossero dei lupi, ma non voleva stare lì per scoprirlo. Quindi si mese la maglietta in fretta e si preparò ad allontanarsi. Ma proprio quando stava per avventurarsi sul sentiero boschivo sentì un ringhio, stavolta vicinissimo. Si girò, e vide un lupo di grossa stazza, che lo fissiva assettato di sangue, con i suoi denti affilati di un oscuro candore. Si mise a correre ma non fu abbastanza veloce. Il lupo lo morse a un fianco. Dopodiché, il buio. Luca si sveglio tutto sudato nel suo letto, con un fianco che faceva male e un brutto sogno ancora in mente.
TO BE CONTINUED
Si era appena svegliato nel suo letto, tutto sudato. Si alzò svogliatamente scalciando via le coperte. Andó in bagno, e si levó la t-shirt per lavarsi. Poi la vide: una grossa benda al fianco. Che non fosse stato solo un sogno? Pian piano si levò la medicazione, ma non vide niente, né un graffio, né una ferita, né una crosta. Non capiva cosa potesse essere successo. Sospiró pensando che tutto ciò fosse solo una cosa da ignorare. Poi si guardó allo specchio: si chiamava Jason Scaletta, era alto un metro e settantaquattro, aveva occhi marroni e capelli neri, non era bello, ma neanche brutto. Abbastanza robusto ma nel suo peso forma. Si lavó. Mentre era sotto la doccia si ricordò che giorno era: il primo giorno delle sue di scuola alla dalton school, una piccola scuola pubblica. Si vestì con una t-shirt, dei jeans, delle scarpe da ginnastica, e una bella giacca di pelle armani che apparteneva a suo padre. Scese dalle scale. La sua casa, ai limiti del paese, al inizio di un bosco, era strutturata a due piani, un piano terra e la mansarda, che poi era la sua stanza. Appena scese in cucina trovó sua zia che gli preparava la colazione. - Ciao jason. - - Ciao zia. - Si sedette al tavolo e guardo sua zia: era una bella donna, sulla quarantina, con gli occhi verdi, i capelli biondi e un seno prorompente. - Tieni ti ho fatto le uova col bacon. - Jason era grato a sua zia, che l'aveva accolto in casa sua a braccia aperte. In casa parlavano italiano nonostante ormai avesse imparato l'inglese molto bene. - Laura, - quello era il nome di sua zia, - io vado a scuola - - Ci vediamo a pranzo. - Uscì da casa e andò in garage. Appena era venuto in America aveva fatto la patente, visto che aveva diciassette anni, e sua zia gli aveva regalato una moto. L'accese e la strada semisterrata inizió a scorrere sotto i suoi piedi. Il paese aveva il nome di "Fairy forest". In un attimo prese la strada asfaltata e fu a scuola. Era un basso edificio grigio, molto anonimo. Era pronto ad iniziare il suo primo giorno di scuola.
To be Continued
Edited by Rory - 17/11/2013, 13:12 |
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